Il pensiero di Michel Aflaq

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  1. Flegïàs
     
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    Sull’imperialismo e sul sionismo



    L’interesse della patria Araba non potrà mai affiancarsi al blocco occidentale o a qualcuno dei suoi membri. Perciò, la politica dei arabi dovrà essere una politica di neutralità tra i due blocchi, invece di legarsi ai nemici degli arabi con trattati. È imperativo impedire in ogni modo di legarsi ad un campo.
    (La nostra politica estera, “Al-Ba’ath”, 12 gennaio 1948)

    L’imperialismo, oggigiorno, ci impone una nuova e crudele battaglia per quale sta preparando ogni mezzo d’aggressione in suo possesso prima della crisi di Suez, questo fin da quando si rese conto della fermezza della coscienza rivoluzionaria araba e del fatto che le capacità popolari in alcune regioni arabe si sono bene organizzate. Ciò significa che questa battaglia è degli Arabi, prima anche che degli imperialisti. Il legittimo e naturale risveglio degli Arabi verso la strada della liberazione e del progresso forma, già di per sé, un grande pericolo per gli interessi dell’imperialismo e per la sua esistenza, non solo nella patria Araba ma nel mondo intero.
    (La nostra battaglia con l’imperialismo è inevitabile, “Al-Ba’ath”, 24 gennaio 1956)

    I popoli dei paesi imperialisti stanno diventando, giorno dopo giorni, sempre meno entusiasti di queste guerre imperialiste. Stanno allontanandosi in modo crescente da queste guerre, cosicché la battaglia sarà combattuta solo dalle persone realmente interessate ad essa. Questi capitalisti, avventurieri e mercenari che traggono profitto dalle guerre, quando raggiungeranno il loro stadio finale arriveranno alla loro fine, perché le guerre imperialiste non dipendono solo dagli imperialisti ma anche dalla capacità di questi ultimi di muovere i loro popoli verso queste guerre.
    (Il ruolo della battaglia algerina nella nostra lotta, 1956)

    I popoli liberi riconosceranno la nostra causa e la sosterranno solo quando capiranno che non è limitata ai desideri dei re e agli interessi delle classi privilegiate. Capiranno che dietro a questa lotta si cela un popolo che combatte l’imperialismo mondiale e scuota le sue fondamenta, e così non saranno più spaventati dall’affrontare i problemi con schiettezza e guardare in faccia il nemico interno con lo stesso coraggio e la stessa determinazione che se guardassero in faccia l’imperialismo stesso.
    (Il consenso del popolo è [l’arma] più forte, 16 novembre 1956)

    Questa avanzata nazionalista, caratterizzata dalla lotta contro l’imperialismo e dalla volontà di liberarsi da esso, è ancora insufficiente e inadeguata. Sarà arricchita e resa fertile dalle rivoluzioni sociale e ideologica.
    (Un nuovo livello per la nostra lotta, 12 ottobre 1957)
     
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1 replies since 12/1/2014, 19:01   167 views
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