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Lavoro e civiltà socialista in Corea del Nord
da un articolo del Rodong Sinmun del 22 dicembre 1989
Anche nel passato le grandi personalità lungimiranti hanno descritto una vita libera dal vizio e dall’ansia, dalla penuria e dalla sofferenza, una vita indipendente in cui si plasma il proprio destino attraverso il comune lavoro creativo, e non una vita dissoluta da fannulloni, come l’ideale supremo di una vita veramente bella. Possiamo dire che un’autentica vita indipendente siffatta è oggi divenuta realtà nel nostro paese.
Ora tutto il nostro popolo gode di una vita materiale socialista stabile e sana.
La missione della ricchezza materiale è, prima di tutto, consentire alle masse del popolo di occupare materialmente le posizioni di padroni dello Stato e della società e di svolgere il ruolo che compete loro. Nel nostro paese la ricchezza materiale creata dalle masse lavoratrici non viene consumata per soddisfare i fini egoistici di alcuni elementi privilegiati come nella società capitalistica, ma serve la vita indipendente e creativa delle masse popolari stesse.
Nel nostro paese nessuno deve preoccuparsi per il cibo, i vestiti e la casa, e ad ognuno vengono fornite eque condizioni materiali per assolvere il ruolo e la responsabilità di padrone della società. Nessuno è eccezionalmente benestante, nessuno vaga cencioso e affamato, e tutti assumono un lavoro conforme alle abilità e ai desideri personali e conducono una vita felice attraverso il proprio lavoro creativo. Nel nostro paese non esistono oggi né disoccupati, né persone che finiscono sul lastrico e vanno in giro a mendicare, né drogati e alcolisti, né decadenti che cercano di dare sfogo ai loro desideri anormali..