La donna sovietica: cittadina del suo paese, con pieni e pari diritti

Aleksandra Kollontaj (1946)

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    Da Donna sovietica, n° 5, settembre-ottobre 1946, pagg. 3-4.


    È un fatto risaputo che l'Unione Sovietica ha conseguito successi eccezionali nel guidare le donne all'attiva costruzione dello Stato. Questa verità generalmente accettata non è messa in discussione neppure dai nostri nemici. La donna sovietica è cittadina del suo paese, con pieni e pari diritti. Nell'aprire alla donna l'accesso ad ogni sfera dell'attività creativa, il nostro Stato ha contestualmente assicurato tutte le condizioni necessarie perché ella potesse adempiere alla sua vocazione naturale: quella di madre che tira su i figli e di signora del focolare.
    Sin dall'inizio, la legge sovietica ha riconosciuto che la maternità non è un affare personale, ma il dovere sociale della cittadina attiva ed eguale. Questo assunto è inscritto nella Costituzione. L'Unione Sovietica ha risolto uno tra i più importanti e complessi problemi di come fare attivo uso del lavoro femminile in ogni area senza che ciò vada a detrimento della maternità.
    Si è prestata molta attenzione all'organizzazione di mense pubbliche, asili, campi dei Giovani Pionieri, asili d'infanzia e asili nido, istituzioni che, come scrisse Lenin, facilitano nella pratica l'emancipazione delle donne e contribuiscono nel concreto a ridurre le disparità tra donne e uomini. Più di settemila consultori per donne e bambini hanno visto la luce nell'URSS, metà dei quali in aree rurali. Si sono organizzati più di 20mila asili nido. Da notare, in questo contesto, che nella Russia zarista nel 1913 esistevano solo 19 asili nido e 25 asili d'infanzia, che peraltro non erano mantenuti dallo Stato bensì da organizzazioni filantropiche.
    Lo Stato sovietico fornisce un'assistenza crescente alle madri. Le donne ricevono sussidi e congedi pagati prima e dopo la nascita del bambino e il loro posto di lavoro rimane lì per loro finché non vi ritornano dal congedo.
    Le famiglie numerose e quelle a genitore unico ricevono sussidi statali per aiutarle a nutrire e crescere i bambini. Nel 1945 lo Stato ha speso più di duemila milioni di rubli in tali sussidi. Il titolo di "Madre Eroina" è stato conferito a più di 10mila donne nella sola RSFSR, mentre l'ordine della "Gloria Materna" e la "Medaglia della Maternità" sono stati assegnati a 1.100.000 donne.
    Le donne sovietiche hanno giustificato la fiducia e la sollecitudine a esse mostrate dal loro Stato. Hanno dato prova di un alto grado di eroismo sia nel lavoro pacifico e creativo dell'anteguerra, sia durante gli anni della lotta armata contro gli invasori nazisti, sia adesso, nel lavoro volto ad adempiere ai compiti monumentali posti dal nuovo piano quinquennale. Molti settori dell'industria in cui il lavoro femminile è predominante sono tra i primi a portare a termine i propri piani. Egualmente degni di menzione sono gli enormi successi delle contadine sovietiche, che hanno portato sulle spalle il peso maggiore del lavoro agricolo durante la guerra.
    Le nostre donne hanno imparato mestieri che sono stati a lungo tempo considerati affare esclusivo degli uomini. Ci sono macchiniste, meccaniche, tornitrici, installatrici, operaie qualificate responsabili dei macchinari più complessi.
    Le donne dell'Unione Sovietica lavorano su un piede di parità con gli uomini per far progredire la scienza, la cultura e le arti; esse occupano un posto di tutto rispetto nell'istruzione nazionale e nei servizi sanitari.
    In un paese in cui, 30 anni fa, su 2.300.000 lavoratrici 1.300.000 erano impiegate come serve nelle città e 750.000 come braccianti in campagna, in un paese in cui non c'erano praticamente ingegnere, scienziate, e in cui l'ottenimento di un lavoro da insegnante si accompagnava a condizioni offensive della dignità femminile, in quel paese vi sono oggi 750.000 insegnanti donne, 100.000 dottoresse e 250.000 ingegnere. Le donne compongono la metà del corpo studente nelle istituzioni d'insegnamento superiore. Più di 33.000 donne lavorano nei laboratori e negli istituti di ricerca, 25.000 donne possiedono titoli e gradi accademici e a 166 donne è stato conferito il Premio di Stato per i loro successi nella scienza e nel lavoro.
    Le donne dell'Unione Sovietica applicano nella pratica i loro diritti politici. Il Soviet Supremo dell'URSS ha 277 deputate, mentre 256.000 donne sono state elette negli organi rurali, urbani, regionali e repubblicani del potere statale...
    Le donne dell'Unione Sovietica non hanno da esigere dal loro governo il diritto al lavoro, all'istruzione, alla protezione della maternità. Lo Stato, il governo stessi coinvolgono le donne nel lavoro, permettendo loro un largo accesso a ogni sfera della vita sociale, assistendo e premiando le madri.
    Ai tempi dell'invasione degli aggressori nazisti, le donne sovietiche, e le donne di altri paesi democratici, videro coi propri occhi la necessità di muovere una lotta instancabile contro il nazismo fino a che ogni sua traccia non fosse stata rimossa. Solo ciò avrebbe risparmiato al mondo la minaccia di nuove guerre.
    La lotta per la democrazia e una pace durevole, la lotta contro la reazione e il fascismo, è il principale compito che ci troviamo davanti. Tagliar fuori le donne da questo compito basilare e fondamentale, cercare di confinarle in organizzazioni "puramente femminili", femministe, può solo indebolire il movimento democratico femminile. Solo la vittoria della democrazia può garantire l'eguaglianza delle donne.
    Noi, donne della terra dei Soviet, dedichiamo tutte le nostre energie al lavoro creativo, all'adempimento dei compiti monumentali definiti dal piano quinquennale, consce che così facendo rafforziamo il baluardo della pace nel mondo: l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
    Allo stesso tempo dobbiamo mantenerci all'erta contro gli intrighi dei reazionari e smascherare i loro piani e le loro intenzioni, i loro tentativi di dividere i ranghi della democrazia.
    L'unità di tutte le forze della democrazia è la nostra arma più sicura nella lotta contro la reazione, nella lotta per la libertà e la pace nel mondo.


    Fonte: marxists.org
     
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    Onore imperituro alla donna sovietica ,esempio per tutte le famiglie socialiste in un futuro libero dall'oppressione capitalista ,che non solo sfrutta ed abbruttisce sia l'uomo che la donna,ma con assurde teorie femministe e maschiliste ,cerca di contrapporli e dividerli!!!
     
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1 replies since 12/3/2021, 20:45   57 views
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